martedì 11 febbraio 2014

proposta di legge popolare per porre un limite alle retribuzioni dei manager dello stato e delle società quotate in Borsa

Lo scorso anno in  Svizzera c’è stato referendum propositivo per limitare i privilegi e gli stipendi dei capi azienda, approvato con ampia maggioranza il 3 marzo. E lì il rapporto medio stimato è 1:43 (retribuzione manager/stipendio dipendente), mentre in Italia, secondo uno studio della Fisac-Cgil, è di 1:163, con punte inconcepibilmente superiori nel caso dei top manager delle grandi aziende, pubbliche e private, spesso lautamente ricompensati anche con stock option, bonus e buonuscite da molti milioni. Tutto questo mentre il paese è ridotto allo stremo e il lavoro per cui sono pagati, risanare le aziende,  risulta spesso fallimentare. Infatti essi percepiscono i loro incredibili stipendi e buonuscite “a prescindere”. Sia che l’azienda produca utili sia che la portino al disastro, sia che continui a boccheggiare nella stagnazione. Al limite se proprio, proprio bisogna “recuperare efficienze” licenziano, senza scrupolo alcuno,  i dipendenti o tentano di abbassarne i già miseri stipendi. Diciamo basta a questa barbarie oscurantista che sta creando una società da “terzo mondo”, in cui i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, firmiamo una petizione da inviare al parlamento per fare una legge di iniziativa popolare che ponga un limite all’arricchimento sfrenato di elite spesso incapaci (e in alcuni casi, impunite) che non fanno crescere il benessere nella società, o nelle società che dirigono, ma solo nelle proprie tasche.

Firmate qui

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